Terre Protette tour operator

Cerca nel sito:





NEWSLETTER
Scrivi qui il tuo indirizzo e-mail per essere sempre aggiornato!

LOGIN
Utente:
Password:
Home page » Itinerari e storie » Italia » Isole Pontine » Ventotene e Santo Stefano »

Il confino

La fama di Ventotene in epoca romana Ú dovuta non tanto alla realizzazione del porto oppure alla splendida villa di Punta Eolo, quanto alla sorte di mogli, parenti e figli di una serie di imperatori che, da Augusto a Traiano e da Caligola a Nerone. Gli storici classici narrano tutte le vicissitudini dei confinati d'alto rango ed un brano dello scrittore Dione Cassio, che relativamente ad Agrippina e Livilla, narra che Caligola le relegò "nelle isole di Ponza". Ciò fa pensare che le due fossero state separate e che anche Ponza, quindi, venisse usata dai romani per il confino. Dopo la parentesi romana, all'arrivo dei Borboni carcerati e forzati furono utilizzati per costruire le strutture che avrebbero mutato il volto alle isole. I prigionieri vennero alloggiati nella necropoli del Bagno Vecchio di Ponza e nella Cisterna dei Carcerati di Ventotene. Anche il carcere di Santo Stefano venne costruito da prigionieri e, dal 1795, divenne un luogo di sofferenza e prigionia, la cui atmosfera terribile Ú stata tramandata dalle pagine scritte da Luigi Settembrini. Ma la storia delle reclusioni sulle isole non era ancora finita. In seguito alle leggi sulla sicurezza nazionale del 1926, dal 1928 a Ponza e Ventotene cominciarono ad affluire gli oppositori del regime. Istituita nel 1932, la "colonia di confino di Ventotene" sostituì in modo organizzato le sistemazioni di fortuna dei primi esiliati. In seguito ai problemi dovuti all'affollamento di detenuti sia politici che comuni, dal 1934 le misure di sicurezza vennero rese più dure e stringenti anche in base alle conclusioni di un ispettore del Ministero dell'Interno, Buzzi, il quale scrisse che "non si poteva fare alcuna assegnazione sul ravvedimento dei confinati politici". Il nuovo campo di reclusione di Ventotene, una specie di lager mussoliniano, venne costruito nel 1939. Il nucleo di confinati più numeroso era costituito dai membri del Partito Comunista, tra cui erano Secchia, Di Vittorio, Longo, Terracini, Ravera, Spinelli, molti anche i giellini di Giustizia e Libertà (Calace e Rossi) ed i socialisti (Pertini). Diverse le testimonianze lasciate dai confinati, tra cui quella di Alberto Jacometti.

Terre Protette agenzia di viaggi tour operator - via Guido Castelnuovo, 37 - 00146 Roma
Tel 39 06 97841775/6 - Fax 39 06 55302241 - e-mail info@terreprotette.it