Terre Protette tour operator

Cerca nel sito:





NEWSLETTER
Scrivi qui il tuo indirizzo e-mail per essere sempre aggiornato!

LOGIN
Utente:
Password:
Home page » Itinerari e storie » Italia » Isole Pontine » Ventotene e Santo Stefano »

L'origine vulcanica

I profili delle coste, i faraglioni e gli scogli, le falesie chiare - come Chiaia di Luna - o scure sono il frutto della tempestosa genesi delle isole ponziane. All'origine dell'intero arcipelago stanno i vulcani, le colossali eruzioni sottomarine che hanno creato i basamenti rocciosi su cui poi si sarebbero depositati i detriti scagliati in aria, polverizzati e roventi, dalle successive fasi vulcaniche. "L'attività eruttiva si Ú protratta per tre milioni e mezzo di anni" scrive il geologo A. G. Segre "dall'inizio del Pliocene, circa 5 milioni di anni fa, cui risalgono le vulcaniti basali di Ponza, al Pleistocene inferiore". La furia dei vulcani si andò placando poco più di un milione di anni fa e, per un periodo abbastanza lungo, in un'epoca in cui il Tirreno era più basso di oggi di circa cento metri, Ponza, Palmarola e Zannone furono unite alla penisola da una lingua di terra. Ventotene e Santo Stefano, invece, facevano parte di un diverso complesso vulcanico eruttivo, formato da differenti bocche e domi, uno dei quali corrisponde esattamente all'attuale isola di Santo Stefano. Qui una serie di eruzioni spinsero grandi masse di lava sempre più vicino alla superficie del mare dalla quale, intorno a un milione e mezzo di anni fa, emersero Ventotene e Santo Stefano. Le due isole si trovano al centro di un colossale basamento lavico compreso tra i 100 ed i 300 metri di profondità che si stende, a forma di cerchio, per un diametro di una dozzina di chilometri. Oltre i margini di questa piattaforma, la profondità marina aumenta di colpo e scende fino a più di 800 metri. Le tracce delle diverse rocce vulcaniche che hanno dato vita all'arcipelago sono visibili ovunque, tra cale e falesie e gli anfiteatri di Chiaia di Luna a Ponza e di Cala Brigantina a Palmarola potrebbero essere state parte di crateri eruttivi. La punta più occidentale dell'isola di Ventotene costituiva uno dei margini di un enorme cratere vulcanico. Ovviamente, nell'ultimo milione di anni di relativa calma, le isole appena emerse dal mare vennero modificate profondamente dall'erosione del vento e delle onde. Per immaginare quanta parte delle terre emerse sia stata demolita dagli agenti atmosferici basta pensare che la parete di Chaia di Luna Ú arretrata di 4/5 metri negli ultimi centocinquant'anni, se prestiamo fede alle descrizioni di Pasquale Mattej, uno dei più attenti viaggiatori che percorsero le isole, che ne scrisse nel 1857. Oppure osservare la linea di costa davanti alle rovine di Villa Giulia a Ventotene, cambiata profondamente ed arretrata vistosamente in "soli" 2.000 anni dalla costruzione del complesso. La natura vulcanica del tutto particolare delle isole e delle loro rocce Ú stata anche la prima causa che ha spinto l'uomo ad avvicinarsi all'arcipelago. Furono gli uomini di 5.000 anni fa, infatti, a scoprire l'ossidiana di Palmarola ed a cavarla per poi lavorarla più finemente a Ponza e Zannone prima di avviarla su fragili imbarcazioni verso la terraferma. Anche oggi le isole sono una meta d'eccezione per gli appassionati delle vicende della crosta terrestre. Ma chiunque potrà rimanere affascinato dalla storia delle pietre che compongono l'arcipelago durante le sue escursioni: con una sosta a Chaia di Luna, ad esempio, oppure sulla spiaggia multicolore di San Silverio, a Palmarola.

Terre Protette agenzia di viaggi tour operator - via Guido Castelnuovo, 37 - 00146 Roma
Tel 39 06 97841775/6 - Fax 39 06 55302241 - e-mail info@terreprotette.it