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Il paese

Oggi la piccola piazza centrale del paese Ú dedicata a Carlo Pisacane che qui sbarcò, diretto a Sapri, nel 1857 ed ospita il Comune, antica sede degli Uffici Governativi settecenteschi. A fianco al portone, due lapidi ricordano il passato penitenziario dell'isola: una Ú dedicata ai cittadini deportati sull'isola dopo i moti del 1848, la seconda a Luigi Verneau, accusato di aver sobillato i ponzesi ad innalzare un albero della libertà nel 1799. Sul lato sinistro del palazzo comunale, lungo la salita di via Roma, i locali detti dell'acquedotto sono stati ristrutturati per ospitare un museo della storia ponzese. Qui, dove i Borboni e il fascismo rinchiudevano i loro prigionieri politici, sono già stati trasferiti alcuni dei reperti provenienti dal relitto romano scoperto nel 1985 nella zona di Lucia Rosa. Salendo ancora qualche metro lungo via Chiesa, si raggiunge lo slargo davanti alla principale chiesa di Ponza, dedicata alla Trinità, a San Silverio e Santa Domitilla. La consacrazione del tempio, avvenuta nel 1738, pose fine al faticoso andirivieni dei ponzesi che, per celebrare matrimoni e battesimi, dovevano recarsi via mare a Terracina. Progettata dallo stesso Winspeare che si era dedicato anche al nuovo porto borbonico, la chiesa Ú in stile barocco e conserva affreschi che narrano storie di mare ed una statua di San Silverio. A monte della chiesa, la strada in salita conduce verso la sommità della Punta della Madonna. Il luogo, in alto a dominare la rada del porto, Ú stato abitato fin da tempi molto antichi: in una scarpata sulla sinistra della via si possono osservare dei resti di mura ciclopiche che si pensa risalgano all'epoca dei Volsci, come testimoniato dallo storico Tito Livio. In questa zona si trovava una grande villa di epoca augustea: affacciandosi dalla strada che conduce al cimitero si notano una serie di terrazzamenti che scendono a gradoni verso il mare. Sul declivio incombe la mole geometrica della Torre dei Borboni, oggi trasformata in albergo, che nacque nel '500 su fondamenta d'epoca romana per volere di papa Sisto IV, con lo scopo di proteggere l'isola dai frequenti assalti dei corsari. La strada termina, poco oltre, davanti al cancello del piccolo cimitero di Ponza, nato spontaneamente alla fine del '700 attorno alla cappella del Purgatorio. Dalla sommità dell'altura, in epoca romana, una serie di scalinate doveva condurre al livello del mare fino alla grande peschiera, oggi conosciuta con il nome di Grotte di Pilato e raggiungibile solo via mare.

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