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» 27.10.2012
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Da Ravello a Atrani
» 28.03.2004
"Un certo fondo di magia si unisce alla sua rusticità montanara: dalle stesse terrazze si contemplano le acque mitologiche del Tirreno....Vi fu chi disse che i due giardini a Villa Rufolo e a Cimbrone sono i giardini più straordinari del mondo...". Boccaccio, Wagner (che a Villa Rufolo trovò finalmente il Magico Giardino di Klingsor), Virginia Woolf, Verdi, Grieg e Lawrence, Greta Garbo, Humphrey Bogart e Gore Vidal. L'elenco delle celebrità che amarono il paese sembra non avere mai fine.
Dai belvedere più famosi di Ravello - Villa Rufolo e la romantica Villa Cimbrone - il panorama vertiginoso fa nascere la curiosità di conoscere le valli che scendono verso il mare. Dal paese, dopo un breve tratto lungo la strada asfaltata, la vecchia mulattiera verso Atrani si snoda come un serpente lungo i fianchi scoscesi della valle. I limoni - vanto della costiera e da qualche anno anche base del rinato limoncino (ma c'Ú chi lo chiama limoncello) il liquore tradizionale a base di limone - crescono sotto alle stuoie nere che li proteggono dal freddo.
Le scalette si susseguono alle scalette e di colpo, dopo meno di un'ora di cammino, il mare appare a fianco alla cupola coloratissima della Collegiata del XIII secolo di Atrani. La strana geografia del paese non deve trarre in inganno: Atrani era la frazione nobile della vicinissima Amalfi. Qui risiedevano le famiglie patrizie e tra queste vie veniva celebrata l'elezione del Doge della repubblica marinara. Vicoli strettissimi, imbiancati a calce come i segreti meandri di una casbah o delle viuzze di un'isola greca conducono al mare. Atrani é stata scavalcata, insieme con la strada principale che collega Salerno ad Amalfi, anche dall'impatto del turismo dei grandi numeri. Qui non ci sono certamente gli alberghi di Ravello, né l'animazione di Amalfi, ma mancano anche gli scempi edilizi che altri centri della costiera hanno dovuto subire come conseguenza del boom turistico degli anni '70.
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