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» 27.10.2012
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Amalfitana
» 28.03.2004
"Ma quando siamo arrivati davanti, anzi sotto Sorrento, e il battello ha attraccato nel minuscolo porto, abbiamo aperto gli occhi, gonfiato il petto e spalancata la bocca alla vista del Paradiso: Sorrento, difatti, Ú lassù, in cima ai nostri sospiri, meravigliosamente schierata alla ribalta del cielo. Sorrento Ú una piccola città (dice la guida) situata su un altipiano, a cinquanta metri sul mare, fra verdeggianti giardini d'aranci e di limoni. Piccola non direi, direi piuttosto sottile, ma in quanto a lunghezza ce n'Ú per tre o quattro chilometri - distesa pensile di terrazze e parchi a balaustre, di eccelsi loggiati a picco, di alberghi magnificamente affacciati, fra pini e palmizi, sul mare. I giardini di Ninive, insomma, o quelli dell'antica Babilonia. Scomparse le nostre paure, siamo entrati nell'ascensore del grandissimo albergo, lì davanti allo sbarcadero. Un ascensore a fior d'acqua che, bucando la verticale rupe, va su liscio come l'olio fino al regno dei cieli (...) Qui approdarono i primi Crociati, qui nacque Torquato Tasso, qui cercaron rifugio e pace. Venti secoli d'avventure e vicende fan la storia di questa Sorrento, con Arabi, Greci, Romani, Francesi, Normanni, Tedeschi, re, duchi, vescovi, poeti, trovadori, maghi, cavalieri, capitani, fanciulle imperiali e serene. Qui senza numero furono le battaglie terrestri e navali. E' passata più storia, più furia umana su questa punta di scoglio che non su tutta la sterminata America con i suoi grattacieli e i suoi torrenti di dollari. Tuttavia qui l'aria Ú purissima, Perché Sorrento Ú l'incorruttibile Eden del mondo. E, come non l'han guastata venti secoli di storia, così non la guasteranno, quest'aria di Parnaso o di Paradiso, neanche i fiatoni, e l'asma dei trafelati commendatori arrivati or ora con noi."
Bruno Barrili Lo Stivale (1952)
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